Le Terre di Lorenzo
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Licata: castel Sant’Angelo e ponte (Sicilia)

Il Castel Sant’Angelo di Licata (non di Roma, attenzione!), è un edificio costruito dagli spagnoli a metà del ‘600. La costruzione venne avviata da Hernando Petigno, comandante generale della cavalleria del Regno di Sicilia e Governatore della Piazza militare di Siracusa, su progetto dell’ingegnere Camillo Camilliani. Il castello non subì mai attacchi di nessun genere e, una volta smilitarizzato, fu adibito a telegrafo ad asta, per servizio di Stato. Nei primi del ‘900 divenne un presidio dell’Areonautica militare fino al 1965, anno in cui il Castello fu abbandonato. Negli anni ’80 è stato oggetto di restauro e oggi è un museo etnologico visitabile gratuitamente.

Inizia qui il mio viaggio di ritorno. Dopo qualche giorno di riposo, sono tornato in Sicilia, più precisamente a Licata, dove mi è stato segnalato Castel Sant’Angelo. Ho saputo dagli abitanti della zona che l’edificio era stato messo in vendita verso la fine dell’800, per cause (per il momento) ignote. Entrato nel castello ho subito sentito una sensazione di cattiveria, di diffidenza e odio verso gli altri turisti lì presenti, e ciò sembrava reciproco. Mi sono isolato in una stanza e ho toccato il pavimento: era bollente! Tutti questi indizi mi hanno fatto pensare solo ad una cosa: demoni ! Il castello era costruito su di un monte, rinominato anch’esso monte Sant’Angelo e certi punti dello stesso ,che ho faticato a raggiungere, erano caldi proprio come il pavimento di quella stanza. Come molte altre volte, posso solo ipotizzare cosa possa succedere in quel luogo, ma in base alla mia esperienza penso di aver capito che quel monte sia una residenza di un potente demone dedito alla guerra, che ha influenzato la zona con un’aura di violenza e avversione. Esaminando la storia e le leggende legate al castello, ho trovato uno strano racconto che sposterebbe qui il luogo dove Attilio Regolo venne ucciso ( secondo la leggenda fu rinchiuso in una botte piena di chiodi e buttato da un monte a Cartagine, mentre in questa storia sembrerebbe essere stato buttato dal monte Sant’Angelo) e questo cruento omicidio sembrerebbe legarsi perfettamente alla mia ipotesi. Probabilmente il castello venne costruito proprio per contenere l’alone di discordia che si era creato intorno a quella zona, ma quando divenne troppo potente e influente i proprietari decisero di venderlo.

Nel 1915, sempre a Licata, ben 115 persone che si trovavano sul ponte di legno che consentiva di attraversare il fiume Salso, vennero trascinate via da una piena e morirono affogate. Ora il ponte è stato ricostruito e una stele è presente nei pressi di esso, a ricordare la tragedia.

A poca distanza dal castello, ho visitato anche il ponte sul fiume Salso, dove più di un secolo fa persero la vita 115 persone. Il fiume è composto da acqua salata, avendo la propria fonte nei pressi di una salina, dalla quale il fiume prende diversi detriti che poi porta fino alla foce disciolti nel suo corso. Incuriosito dalla storia del ponte e determinato a capire cosa avesse potuto generare una piena talmente potente da far crollare la struttura, ho ripercorso il fiume fino alla salina, dove ho scoperto l’esistenza di una nuova creatura che non avevo mai visto prima d’ora: un mostro fatto di sale, che molti definirebbero un “golem”. Il golem, nella religione ebraica, è una creatura che non possiede intelligenza né altre facoltà intellettive, ma possiede una forza disumana. In epoca moderna si è ipotizzato che sia una creatura “protettiva”, che dedica la propria esistenza alla difesa del proprio luogo di origine. I golem possono essere di fuoco, acqua, terra, pietra, ferro e perfino sale. Si definiscono con il materiale che devono proteggere o con quello con cui vengono generati. In quella salina in particolare, avevo visto un mostro muscoloso, con un viso schiacciato con mascella sporgente, naso decisamente pronunciato e zigomi prominenti in tutto simile a quello degli uomini primitivi, solo meno espressivo. I suoi occhi erano neri come il cielo di notte e lucidi, il corpo composto da pezzi di sale di diversa grandezza era traslucido e le sue gambe si mescolavano con il terreno, generando una scia di sale. Dietro di lui però sono spuntati altri 2 golem uguali, solo molto più grandi. Sono scappato dalla salina prima di ingaggiare un combattimento del quale non potevo prevedere la vittoria, e tornato al ponte ho capito cosa davvero successe quel giorno nel 1915: un golem, avventuratosi al di fuori della salina e debole a causa dell’allontanamento dal suo luogo di origine, cadde nel fiume e travolto dalla paura e dalla rabbia improvvisa, fece crollare il ponte. Questo mio pensiero può certo sembrare azzardato, ma certo collega tutti i fatti, quindi è possibile che non sia così tanto lontano dalla realtà. Per oggi resto in Sicilia, mi devo riposare: domani mi aspettano parecchie ore di viaggio per arrivare alla prossima tappa, il Trentino-Alto Adige, dove visiterò un altro castello.

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